In occasione dell’uscita del film “L’amore dura 3 anni” il 27 giugno, Meetic ha indagato l’universo dei single per capire se anche i sentimenti abbiano una data di scadenza.
“Best before…” e la data è già passata. E’ scaduto, quindi si butta via. Al pari di un genere alimentare, anche l’amore, dopo un po’, scade?
Meetic, la più grande community di single con 7 milioni di utenti in Italia (www.meetic.it ), ha posto questa domanda ai suoi iscritti, per conoscere la loro opinione sul tema.
Nel film “L’amore dura tre anni” al cinema dal 27 giugno, il protagonista Marc Marronnier, pubblicitario di successo dal mood malinconico e mondano, ha una sua teoria: le relazioni d’amore possono durare al massimo tre anni. E i fatti, nel suo caso, gli danno ragione, almeno fino all’incontro che gli cambierà la vita. I single iscritti a Meetic, al contrario, si mostrano nella maggior parte – 56% – più propensi a pensare che i sentimenti non scadano, se mai si evolvono, se pur un bel 38% ammette di vedere in ogni cosa una fase di crescita e una di declino. A proposito dell’esperienza dei tre anni di Marc, la metà dei single intervistati ribatte ironicamente: “Ma la crisi non era al settimo anno?”
Più in generale notiamo che il concetto di eternità non è tabù per il 58% del panel intervistato, mentre il 19% dichiara di aver pronunciato la parola “per sempre” solo per scherzo, a fronte di un 22% che non lo farebbe neanche per scherzo! Sul fatto che amore ed eternità possano andare a braccetto, i single italiani non sono concordi e danno risposte diverse: il 42% ci spera, il 34% è disilluso (“Le esperienze fino ad ora mi hanno insegnato che non dura per sempre”) e il 23% replica con il motto “L’amore è eterno… finché dura!”.
Un rapporto appagante e duraturo rimane però l’obiettivo da raggiungere, ma cosa c’è alla sua base? Le risposte più votate sono passione e sentimento, da un lato, e la volontà di coltivare l’amore e il rispetto per il partner, dall’altro. Monica Zentellini, la psicologa di Meetic, aggiunge: “Innanzitutto occorrono una buona dose di empatia e di ascolto reciproco, tanta complicità, pazienza a volontà e positività in grandi quantità”.
Se la durata non è sinonimo della riuscita di un rapporto per il 38% degli intervistati, il 39% pensa che occorra tempo perché una storia ingrani al meglio, mentre il 23% ammette che, con il giusto compromesso, gli anni in coppia aumentano di pari passo.
Sono gli egoismi individuali, quando finiscono per prevalere sui progetti comuni, i nemici più temuti dalla coppia, ancor più di noia e routine – votati dal 23 % del panel – e di gelosia e bugie – dal 24 %. Interviene ancora la psicologa Zentellini: “ Quando qualcosa non va come ci si aspetta è importante esplicitarlo senza attuare strategie per indurre un cambiamento nell’altro. Inoltre, la storia d’amore che resiste al 3° o al 7° anno, che dir si voglia, privilegia di sicuro la concretezza”.
Nella cornice di una visione romantica del sentimento che emerge dal sondaggio, intuibile è anche che siano i 20 anni l’età ritenuta più incline all’innamoramento, che vince con il 62% sui 30 anni, sui 40 e sull’età più matura.
Se invece ci si trovasse nella situazione di scegliere se intraprendere o no una relazione di coppia che non ha presupposti di durata, il 60% deciderebbe comunque di iniziarla, perché non si sa mai come va a finire! Per l’amore dunque si lascia sempre una porta aperta.
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