Salve,
consulto spesso il vostro sito, sono una donna curvy fiera delle mie forme. Il problema che vorrei segnalarvi è il seguente.Ultimamente le modelle curvy devono rispettare dei canoni imposti dalle case di moda sempre più slim. Io ricordo circa 5/6 fa che le modelle che venivano utilizzate per le campagne pubblicitarie dei marchi di moda comoda erano delle bellissime donne almeno 48!! Le modelle che adesso si vedono sui cataloghi e anche sulle img del vostro sito raggiungono a mala pena una 46 che per una donna alta 180 cm, certo non sembrano Curvy.
Perchè non affrontate questo argomento? Anche il casting svolto da Ciao Magre dice di cercare modelle taglia 48, peccato che poi sono discriminate, per modelle molto più magre. Non credete che si sta perdendo di vista l’obiettivo di elogiare le curve delle donne?!?
Attendo vostre notizie
Sabrina
Carissima Sabrina
con la tua mail tocchi un punto cruciale, un nervo scoperto del’universo femminile di oggi, che credo si possa tradurre nella frase: “Che cosa vuol dire essere curvy?” Il termine curvy oggi è usato e abusato, ma soprattutto non si è mai arrivati ad una definizione comune e universalmente accettata di questa parola anglosassone che in realtà significa formosa, procace, tutta curve poiché ognuno gli attribuisce il significato che crede. Risultato: oggi una donna curvy può indossare dalla 42 alla 60, indifferentemente. Al di sopra della 42, tutto è curvy.
Putroppo a questo equivoco ha fortemente contribuito la cultura di questi ultimi cinquant’anni, in cui lo stereotipo del corpo femminile ha subito una trasformazione grandissima, allontanandosi sempre di più dall’immagine della donna comune, normale, per diventare sempre più simile ad un essere dalle proporzioni sempre più “sproporzionate”, cresciuto sempre di più in altezza e ristretto sempre più nelle spalle, nel seno, nei fianchi fino a conquistare la forma dell’eterna adolescente efebica, distante, androgina, triste.
Il mondo della moda ormai da tempo ha smesso di amare le donne per quello che sono, dedicandosi esclusivamente a una donna che di fatto praticamente non esiste, alta in genere almeno un metro e ottanta per 50 chili di peso. Esattamente come le modelle scelte per sfilare, che devono rispettare rigorosamente questi canoni, pagati spesso a caro prezzo e a discapito della loro salute .
Se ti devo dire la verità non ho mai creduto fino in fondo che la modella scheletrica venga scelta solo perché un abito cade meglio su un corpo inesistente, che non oppone resistenza. Io credo invece che oggi la maggior parte degli stilisti ami e prediliga proprio quel tipo di bellezza, efebica e quasi asessuata, risultato di una cultura per certi versi un po’ snob, che vive la carnalità e l’abbondanza come attributi forse poco nobili e senz’altro poco chic.
Oggi il modello di donna cui ambire e cui fare riferimento ha abbandonato le dimensioni della realtà: la donna ideale è la modella delle riviste patinate, viso duro, ossa in vista, età media 15 anni, eterno miraggio di una giovinezza che non finirà mai. Taglia media? La 36. Dimmi tu, quante di noi entrano in una 36? Fino agli anni ’90 la 36 era una taglia per bambine. Oggi, secondo gli stilisti, dovremmo indossarla tutte.
La tua taglia è una 44? Non sei adeguata. Hai una 46? Non trovi da vestire, perchè qui si fa la moda solo per le 36/38. Oltre la 42, se non sei grassa, sei almeno curvy e ti assicuro che non sempre e non tutti sono d’accordo nell’usare questo termine nella sua accezione più positiva.
Credo che questo possa un po’ spiegare -ma ovviamente non giustificare- perché le modelle che vengono considerate curvy a volte sono delle 42. Capisci che se il riferimento è la 36, una 42 rappresenta ben 3 taglie di differenza, un’enormità, per cui la modella oltre la 40 non trova lavoro presso le agenzie ed è costretta o a dimagrire (!) o a passare al settore Taglie Comode.
E i produttori di Taglie Comode, a loro volta, sembrano fare lo stesso errore dei grandi stilisti, considerando curvy ragazze dal fisico del tutto normale, se non magro in rapporto all’altezza.
In tutto questo sistema di pensiero, da tempo ormai distorto, le donne -quelle normali, vere, reali – sono forse le uniche a rendersi conto delle assurdità che spesso vivono sulla propria pelle. E si lamentano. Riceviamo tantissime mail di ragazze che ci fanno notare le dimensioni delle modelle nei servizi di Taglie Comode. E noi non possiamo che essere d’accordo, tenendo conto del fatto che una donna taglia 50 che guarda con interesse un certo modello di abito ha bisogno di capire come le starà quell’ abito e non potrà mai farsi un’idea della sua vestibilità se ad indossarlo è una 42.
E poi, una volta per tutte, vogliamo definire chi è curvy? Comincio io, esprimendo il mio pensiero e quello delle ragazze con cui lavoro e con le quali tante volte ci siamo confrontate su questo argomento. Per noi curvy è una donna che ha delle curve, ovvero una struttura fisica non magra ma piena e sinuosa. Questo vuol dire un peso normale con curve ben distribuite (un bel seno, fianchi tondi), un sovrappeso lieve o comunque non oltre i limiti del vivere in buona salute. Quando si arriva a toccare l’obesità, si entra in un campo diverso, in cui bisogna volersi ancor più bene e curare il proprio fisico per evitare patologie anche serie.
Questo è quanto noi crediamo. Ora tocca a te, Sabrina e a voi, amiche. Che ne pensate? Fatevi sentire!
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