La brutta notizia diffusa dagli esperti. Per fortuna ci si può consolare con astici, cozze e vongole!
Una bella aragosta: lì, nel piatto, più invitante che mai. Oppure una frittura a base di calamari e gamberi, di quelle che ci spruzzi sopra qualche goccia di limone e vanno giù che è una meraviglia. Scenari paradisiaci e possibili, soprattutto nelle sere d’estate trascorse al ristorante. Scenari che, però, andrebbero evitati. E qui non c’entrano le calorie. No, la colpa è del colesterolo alto.
Per la Prima Giornata Nazionale del Colesterolo, promossa dalla Società Italiana per lo Studio dell’Arteriosclerosi (Sisa) in collaborazione con la Croce Rossa e la Società Italiana di Medicina Generale, ha preso il via una campagna d’informazione ad hoc, grazie alla quale è emersa le ferale notizia: aragoste, calamari e gamberi registrano il record di concentrato di colesterolo. Ergo, bisogna regolarsi di conseguenza.
Rinunciare del tutto, in alcuni casi (ricordiamo che ben dodici milioni di italiani hanno il colesterolo alto). Però è possibile compensare. Sì, perché astici, scampi e seppie hanno invece ottenuto il via libera degli esperti. E cozze e vongole? Le seconde fanno meno danni.
Per quanto riguarda i pesci, com’è facile capire, sarebbe meglio ignorare quelli grassi: insomma, il consiglio – per esempio – è quello di preferire un dentice a una cernia. Come fare le distinzioni? C’è un regoletta che può tornare utile: i pesci di fondo sono sempre più grassi.
Ma vediamo le altre importanti informazioni emerse durante la Prima Giornata Nazionale del Colesterolo: innanzi tutto, la metà degli italiani che ha il colesterolo alto ne è ignara, e comunque gli uomini sono più a rischio delle donne. Eppure, controllare la situazione non è affatto difficile… Basta un prelievo del sangue una tantum.
Il colesterolo alto è etichettato come un “nemico silenzioso”, che non dà sintomi ma non va trascurato; nel tempo, infatti, può causare la formazione di “placche” che ostruiscono le arterie e aumentano il rischio cardiovascolare.
Rischi che si possono neutralizzare con un corretto comportamento a tavola e con qualche piccola rinuncia… Pazienza per i calamari!
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